Il
percorso e i princìpi di Tuttamialacittà
Tuttamialacittà
è un’esperienza di partecipazione diretta e democrazia reale nata a maggio del
2016 da una chiamata pubblica* fatta attraverso i social network, seguendo
l’esigenza di riportare il dibattito sulla città fra le persone che la
abitano.
Alla base
dell’appello quattro punti cardine che hanno costituito e costituiscono valori
e visione imprescindibili del percorso:
la Giustizia
Ambientale, la Giustizia Sociale, la Riconversione
Economica e la Democrazia Diretta**.
Al primo
incontro si è dato seguito con assemblee pubbliche di piazza che hanno fatto di
Tuttamialacittà un organo di cittadinanza attiva permanente.
Si mettono
in circolo idee e competenze utili a diventare parte del cambiamento
atteso e si costruisce senso di comunità.
Vengono
svolti approfondimenti e confronti e prodotte denunce
e proposte per la città.
Si
favoriscono e promuovono dialogo e cooperazioni con realtà,
locali e non, accomunate dai principi che ispirano il movimento. Ciò per
costruire ponti e rendere più raggiungibili gli obiettivi prefissati e tesi al
bene comune.
Il
contesto è composto e costruttivo, non esiste alcuna forma di esclusione per
chi la pensa diversamente, nonostante i punti anzidetti non siano in alcun modo
in discussione.
In
Tuttamialacittà non esiste alcuna gerarchia, la gestione è
collegiale. Si tratta di un percorso di cittadini inclusivo e
partecipativo. Anche per questo resta un percorso informale.
Le
assemblee e le iniziative sono pubbliche, aperte e accessibili e
prevedono un orario di inizio ed uno di fine, nel rispetto dei tempi di
tutti/e.
La
partecipazione alle attività è a titolo individuale per
agevolare il confronto ed abbattere le barriere delle appartenenze, favorendo
trasversalità nel flusso di opinioni.
Le decisioni vengono prese per consenso, in modo
collegiale. Rispetto alle decisioni a maggioranza occorrono più
tempo e fatica, ma preferiamo la piena condivisione da parte di tutti per
rendere le scelte più solide e consapevoli. Il nome stesso del percorso è
stato deciso insieme in piazza.
Per approfondimenti tematici e progetti specifici sono previsti dei gruppi di lavoro a cui possono prendere parte
tutti nella massima flessibilità. Ciascuno si impegna come può, per quanto può.
Il lavoro dei gruppi è portato avanti in coerenza con le decisioni
assunte collegialmente e viene condiviso con l’assemblea.
Il sito tuttamialacitta.it, interamente concepito in piazza, illustra
le attività del movimento, propone approfondimenti tematici, mette in condivisione
le battaglie sociali ed ambientali più importanti
della città, dà evidenza delle migliori opportunità legate a bandi e
corsi formativi e raccoglie ed offre spunti propositivi per il miglioramento della qualità della vita a
Taranto.
Agli incontri segue sempre un report riassuntivo delle attività svolte e delle decisioni prese al
fine di condividere le conclusioni con chi era presente e rendere informato chi
non ha potuto esserci. Attività e report svengono resi pubblici sul sito e
sulle pagine social di Tuttamialacittà.
Il metodo.
Come si svolgono gli incontri
Attività e
ordine del giorno delle assemblee sono decise collettivamente durante
gli incontri, o con l’ausilio di sondaggi online, per allargare la
partecipazione anche a chi non può farlo personalmente.
Nelle
assemblee ci disponiamo in cerchio per far venir meno la logica
oratori/uditori, ciascuno con pari dignità. Sono solo presenti dei
moderatori che agevolano il confronto.
L’ordine
del giorno delle assemblee è riportato su una lavagnetta visibile
a tutti e tutte.
Durante le
assemblee il microfono è aperto e può intervenire chiunque.
Per agevolare l’ascolto di ognuno, gli interventi sono di 4’ minuti ciascuno.
Intervenire
in pubblico non è facile per tutti, motivo per cui, oltre agli interventi al
microfono, è possibile rappresentare opinioni, suggerimenti e critiche
anche in forma scritta. Allo scopo sono presenti penne, bigliettini ed
un’urna in cui imbucarli.
A beneficio
di chi arriva dopo l’inizio, e per garantire la pertinenza degli
interventi, una freccia indica sulla lavagnetta il punto dell’ordine
del giorno su cui ci si sta confrontando.
Gli spunti che emergono durante il confronto
vengono riportati sulla lavagna e
ripresi in conclusione di assemblea, per tirare le fila di quanto emerso e
stabilire l’argomento di quella successiva, o le azioni da intraprendere.
**I punti
cardine del percorso
I punti
cardine attorno ai quali si è costruito il percorso partecipativo di
Tuttamialacittà sono quelli della:
– Giustizia
Ambientale
–
Giustizia Sociale
–
Riconversione economica
–
Democrazia Diretta
Questa la
visione racchiusa in ciascuno.
Giustizia
ambientale
Parliamo
di “giustizia” e non di sostenibilità, perché quest’ultima, pur rappresentando
un punto cardine per l’equilibrio ambientale e per i progetti che rispettino
l’ecosistema, ha visto mutato il suo naturale significato per mano dell’uomo,
sottendendo alla possibilità di sfruttare l’ambiente fino al massimo possibile.
La nostra visione è invece quella di un essere umano che è parte
del tutto, con rispetto.
Giustizia
sociale
Non è il
profitto di pochi, con tutte le storture che spesso produce a danno di altri, a
dover essere messo al centro, ma l’uomo, i suoi bisogni e le sue
relazioni. La forbice che consente a pochi di detenere gran parte della
ricchezza del mondo, mentre altri esseri umani non godono dei diritti primari
per una vita dignitosa non è accettabile. La crescita infinita in un
mondo finito sta generando squilibri sociali ed ambientali intollerabili.
Giustizia sociale significa trovare un punto di equilibrio, a cominciare dalla
parte opposta rispetto alla quale lo si fa oggi. Non prima il capitale e poi le
briciole che questo lascia per strada, ma prima la dignità di ciascuno. Non si
tratta solo di garantire una qualità di vita buona per tutti, ma anche il
miglior modo per convivere insieme nel rispetto. Con quali strumenti perseguire
giustizia sociale? con disponibilità di servizi, la loro qualità e
accessibilità, la dignità del lavoro e la garanzia della casa, del reddito
e di uno sviluppo equo. Inclusione sociale significa aver cura che
ciascuno si senta parte di un tutto: quell’appartenenza è senso
di comunità.
Riconversione
economica
Riconversione
economica è ciò che auspichiamo per cambiare il modello di sviluppo di
Taranto e di tutti i territori sfruttati ed inquinati. Occorre andare
oltre l’industria pesante salvaguardando i redditi, programmando in modo
scientifico tempi e modi della riconversione economica ed evitando che città e
lavoratori continuino a pagare il prezzo di soluzioni che ben dodici decreti di
vari Governi non hanno saputo e voluto fornire. A forme d’impresa
spregiudicate preferiamo economie di prossimità, produzioni condivise e
benessere diffuso. Non è utopistico e può avvenire gradualmente con mirate
politiche incentivanti. Iniziando dal nostro territorio, ci piacerebbe che chi
l’amministra anteponesse economie etiche e peculiarità territoriali alle altre
forme di sviluppo. Quelle autentiche, non quelle imposte dal sistema di potere,
che vuole Taranto città dell’industria pesante ed inquinante. La
visione di città che abbiamo è aperta, inclusiva, accessibile, intelligente e verde.
Con al centro qualità della vita, cultura e servizi.
Democrazia
diretta
Votare per
farsi rappresentare da qualche amministratore per diversi anni si è rivelata
un’opzione sbagliata. Occorre ripensare la sovranità delle persone e nuovi
strumenti per affermarla.
Si può
fare. Nella storia dell’uomo non c’è stata sempre la democrazia
‘rappresentativa’, anzi la prima forma di democrazia del mondo si ebbe ad Atene
nel V sec. a.C. e si trattò di democrazia diretta da
parte del popolo. Fu esercitata attraverso pubbliche assemblee, in cui ciascun
partecipante aveva la possibilità di tenersi informato sulle vicende
della polis e di prendersi la responsabilità di decidere
collettivamente il destino della propria comunità. Si trattava di una città
di 300.000 abitanti, una delle più popolose ed importanti del mondo classico,
sebbene non tutti avessero ancora diritto di voto.
Poi si
ebbero le monarchie ed infine si arrivò all’attuale forma democratica, quella
rappresentativa, la più diffusa fra gli Stati moderni. Che però presenta grandi
e gravi limiti, per primo quello che chi dovrebbe rappresentare il popolo,
chiuso com’è nelle stanze del potere, finisce per rappresentare interessi
propri, o comunque particolari.
Come fare
allora per incidere di più e meglio nella vita dei nostri territori? In Italia,
in Europa e nel mondo ci sono realtà che stanno provando a sperimentare
nuove forme di sovranità popolare. L’argomento è sempre più all’attenzione
di studiosi che stanno fornendo ottimi contributi e pubblicazioni a riguardo.
Noi
vogliamo che anche Taranto diventi laboratorio di approfondimento e confronto
sul tema, fino alla possibilità di provare a creare collegamenti diretti fra la
gente e le istituzioni.
Nel ruolo
degli amministratori vediamo quello di facilitatori di processi decisionali
di un’agorà aperta, partecipata ed inclusiva: quella che si sta
provando a costruire, nel modo più allargato possibile ed in rete con altre
realtà del territorio, d’Italia e d’Europa, con questo percorso.
QUI la nostra visione nel dettaglio.
Da tempo e
con forza auspichiamo un processo dal basso in grado di attivare ed unire le
energie positive e propositive della città.
I tempi
sono ormai maturi per passare ad una seria fase di proposta attraverso un
percorso partecipato di ascolto e crescita collettiva.
Non è più
il tempo di attendere, il futuro è ora! Costruiamolo insieme provando a
disegnare un’altra città.
Proveremo
a costruire relazioni e a mettere in circolo idee e competenze da imporre sui
tavoli della politica.
Ragioneremo
su una visione di città basata su pochi ma chiari concetti cardine:
– Andare
oltre l’industria pesante salvaguardando i redditi, programmando in modo
scientifico tempi e modi della riconversione economica ed evitando che città e
lavoratori continuino a pagare il prezzo di soluzioni che nove decreti di vari
Governi non hanno saputo e voluto fornire.
–
Inclusione sociale
– Mobilità
sostenibile
– Cultura
– Ciclo
dei rifiuti
– Welfare,
diritti di chi lavora, diritto alla casa.
Sono tutti
temi rimossi dal dibattito pubblico. Dobbiamo costruire insieme, su questi
argomenti, la Taranto di domani, in modo profondamente democratico e realmente
partecipativo. L’unico metodo in grado di gettare fondamenta solide per il
cambiamento tanto atteso.
Ci vediamo
MARTEDI’ 31 MAGGIO, dalle 19,30 alle 21,30 in PIAZZA GARIBALDI.
E tu che Taranto vuoi?